Autogenesi: Bertone Cadillac Villa e Pininfarina Sintesi

Bertone Cadillac Villa

Nel 2005 al 75° Salone dell'auto di Ginevra viene presentato il Prototipo Bertone Cadillac Villa.

Da sempre, per una concept car Bertone il compito della ricerca è quello di violare le aspettative: l'emozione nasce di fronte ad una sintesi innovativa, ad una trasgressione alle regole.

Bertone Cadillac Villa nasce dal desiderio di ribellarsi all'omogeneità del prodotto auto contemporaneo, ricercando una rinnovata equivalenza design-emozione. E il rischio di rompere equilibri consolidati si trasforma in opportunità creativa. Così Bertone Villa interpreta in modo inedito il concetto di automobile del futuro e propone una sorprendente chiave di lettura del design esterno focalizzando l'attenzione sulla fiancata, in particolare sull'entrata in vettura, e su un nuovo concetto di lusso interno.

Bertone Villa si ispira all'architettura contemporanea, in cui il lusso nasce da scelte minimaliste e da inedite definizioni degli spazi da vivere. Per questa ragione, le forme di Bertone Villa non nascono intorno al mito della velocità e rifiutano l'ornamento ricercando il purismo di un moderno concetto di benessere. Al concetto di velocità fisica dell'automobile, Bertone Villa sostituisce il concetto della velocità virtuale "in" automobile, poiché le tecnologie di bordo di cui dispone permettono di collegarsi con il mondo esterno, lavorare o vedere un film.
Bertone Villa è sviluppata sulla base della Cadillac SRX.

Immagine Carozzeria Bertone

Per l'architettura l'entrata in un edificio ha sempre avuto un ruolo fondamentale, dagli antichi palazzi rinascimentali agli attuali ingressi dei grandi alberghi. Al contrario, nel mondo dell'automobile, la chiave di lettura dello stile è tradizionalmente concentrata nel frontale, mentre l'entrata a bordo è da sempre un'azione anonima. Bertone Villa propone una rivisitazione dell'architettura dell'automobile, focalizzando l'attenzione sulla "Grand Entrance" e sull'accesso a bordo, che avviene attraverso due grandi porte vetrate. Il meccanismo di apertura è a sollevamento grazie a tre bracci comandati idraulicamente che gestiscono una complessa geometria. In questo modo l'automobile si "apre" e l'abitacolo si "svela", ricordando l'ingresso in un grande albergo di lusso.
A questa impostazione di stile corrisponde una precisa scelta funzionale, che permette di entrare a bordo stando in piedi, poiché con le porte si apre anche un'ampia frazione del tetto.
Attraverso quetse scelte architettoniche coraggiose, Bertone Villa intende rifondare i significati di accessibilità e di comfort a bordo, nonché il modo di intendere il lusso in automobile. Su Bertone Villa il lusso non è ostentazione, incastellatura barocca di simboli, affermazione di status, ma una scelta di benessere e di una qualità della vita superiore.


Bertone Villa non è una berlina né una monovolume, ma esprime un nuovo concetto architettonico:

Le grandi porte, realizzate in vetro laminato a tripla curvatura dalla Finnlamex, azienda leader del settore, trasmettono il messaggio di un'architettura veicolo forte, che si esprime attraverso un sofisticato equilibrio volumetrico e non attraverso la tradizionale profusione di ornamenti grafici. La sezione bombata delle porte si raccorda in fiancata ai volumi anteriore e posteriore che la assecondano con sezioni vuote, tali da conferire maggiore dinamismo alla vista d'insieme. Sempre nella vista laterale, il taglio "negativo" della porta posteriore viene ripreso dal taglio dell'insieme lunotto-coda. I gruppi ottici posteriori a led sono posizionati sul padiglione in posizione avanzata e collocati sulla linea di battuta posteriore delle porte alle quali sono vincolati.
Il frontale evidenzia l'assenza della calandra. I gruppi ottici anteriori, a sviluppo orizzontale, sono raccordati alle fiancate e convergono verso una "piega" centrale che si congiunge otticamente alla traversa longitudinale che percorre tutto il padiglione.
L'imponente fisicità di Bertone Villa è sottolineata dalle grandi ruote con cerchi lisci, senza scalfature ornamentali, di grande purezza grafica, gommati con pneumatici sviluppati in collaborazione con Michelin (anteriori 245/40 - 22"; posteriori 305/35 - 24").

Immagine Carozzeria Bertone
L'illuminazione dell'ambiente è stata pensata come un elemento attivo del design per valorizzare gli spazi di bordo. E' stato quindi definito un sistema di luci ambientali soffuse che caratterizzano il design degli elementi dell'arredo, dilatando la percezione degli spazi e creando una sensazione di relax e di benessere. Sono illuminati con neon di colori diversi il battiporta, la zona sotto il tunnel centrale, le feritoie della plancia e la console superiore.

 

Pininfarina Sintesi

Pininfarina Sintesi è una concept car realizzata nel 2008 per comunicare e racchiudere in un unico concept tutti i contenuti tecnologici, stilistici e di modularità sviluppati dalla casa automobilistica negli ultimi anni. Il nome Sintesi le viene dato perché la vettura è una vera e propria sintesi di due altri concept della casa torinese la Pininfarina Birdcage 75th e la Pininfarina Nido.

L'architettura della vettura è decisamente diversa rispetto alle odierne automobili. La nuova concezione di "liquid packaging", che prevede un'auto concepita attorno all'uomo, ha portato a un risultato totalmente inedito anche per quanto riguarda la parte strutturale (pianale e telaio) che sembra avvolgere gli occupanti con una ricerca delle forme quasi organica. L'architettura e la forma della struttura del veicolo vuole dare l'idea che siano stati gli occupanti, da dentro a vedersela disegnata attorno a sé stessi.

Immagine Pininfarina

Un'altra novità in campo strutturale presente è l'integrazione degli elementi meccanici (come per esempio i serbatoi di idrogeno e le celle di combustibile) e componenti elettronici direttamente nel telaio, occupando spazi che si solito non vengono utilizzati. Questa soluzione, secondo Pininfarina, ha permesso ai designer di essere più liberi di tracciare nuove forme, migliorando non solo lo stile, il comfort e l'abilità interna ma anche l'aerodinamica, poiché sarà meno limitata dalle esigenze dell'architettura delle automobili attuali. La vettura è dotata di un sistema di propulsione fuel-cell sviluppato con l'azienda italo-statunitense "Nuvera" costituita da quattro motori elettrici (alloggiati vicino alle ruote), in grado di sviluppare una potenza complessiva di 700 cv e un particolare dispositivo denominato STARTM capace di convertire il combustibile, o il biocombustibile (contenuto in un serbatoio al centro del telaio) in idrogeno prima che questo venga trasformato in energia successivamente immagazzinata nelle batterie, anch'esse integrate nella struttura della vettura.

La vettura è caratterizzata da una linea molto filante e sportiva, nonostante si tratti di una berlina con l'abitabilità di una monovolume. La parte anteriore è molto corta, priva di cofano e abbastanza spiovente, per poi terminare in un frontale privo di calandra nel quale vi sono inglobate tre strisce di led, due laterali e una centrale, disposte in un'unica fila non divisa. Lo sbalzo anteriore (la distanza fra l'asse della ruota anteriore e l'estremità del veicolo) è molto ridotto, il profilo della presa d'aria è molto pronunciato, questa è delimitata da un disegno molto particolare dello spoiler anteriore, caratterizzato da un'onda al centro con raccordo molto piccolo, quasi uno spigolo vivo.

La linea generale della vettura è fortemente aerodinamica (coefficiente di penetrazione 0.272); il corpo della vettura è molto pulito e non presenta elementi di contrasto, bensì presenta linee molto marcate e tagli netti della carrozzeria.

Il posteriore termina con una soluzione a coda tronca (soluzione utilizzata nei modelli storici da competizione Alfa Romeo degli anni '60 come la Giulietta SZ e Giulia TZ ripresi anche in chiave odierna dalla SVS Codatronca TS). Il posteriore riprende l'anteriore nei giochi di superficie, con un lunotto bombato a forma di trapezio, una fila di led orizzontali e un estrattore molto pronunciato avvolto da una onda a spigolo quasi vivo che riprende quella della presa d'aria frontale. 

La linea è caratterizzata dall'assenza degli specchietti retrovisori esterni e da un'ampia superficie vetrata, principalmente composta da un ampio parabrezza a forma esagonale molto slanciato e dai finestrini laterali con montanti "nascosti". Anche la linea come la modularità à la conclusione di una filosofia già esposta dalla Pininfarina in un altro prototipo, ovvero la Pininfarina Birdcage 75th, ovvero l'esigenza di allontanarsi dalle tradizionali soluzioni stilistiche.

Immagine Pininfarina

Fra le varie soluzioni attive e passive relative alla sicurezza, date dai sistemi elettronici e dalle soluzioni strutturali, la Pininfarina Sintesi espone un innovativo sistema di comunicazione fra occupanti e la vettura stessa e fra la vettura e ciò che la circonda, incluse le altre vetture, la strada, il clima. Tale tecnologia viene denominata Clancast, grazie alla quale le auto del futuro interagiranno fra di loro e con le infrastrutture stradali, scambiando informazioni, in questo modo sarà possibile trasferire all'interno dell'abitacolo della vettura tutte le informazioni visive e non che attualmente sono presenti all'esterno, così facendo sarà possibile addirittura eliminare dalle strade semaforie segnaletica, oltre a eliminare praticamente quasi tutti gli errori di distrazione.