FUTURE CITY: Broadacre City di Frank Lloyd Wright

Nel corso della storia, riformatori e archistar visionarie hanno tentato di immaginare il futuro delle nostre città: dalla città modello veneziana di Palmanova al complesso residenziale multipiano Arcosanti per cinquemila persone disegnato dall'architetto italiano Paolo Soleri, da Broadacre City di Frank Lloyd Wright a Le Radiant City di Le Corbusier, numerosi masterplan sono stati realizzati per illustrare modelli dalle ambizioni senza precedenti.

La nostra visione di città del futuro sta velocemente passando da un’ idea molte volte utopistica ad una missione concreta: nel 2018 le istituzioni olandesi hanno avviato lo studio di progettazione "2050 City of the Future’’, con l'obiettivo di ricercare come le città dovrebbero reagire alle principali sfide come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l'esaurimento delle risorse naturali e l'inquinamento.

Sketches for the Broadacre City project by Frank Lloyd Wright

Sketches for the Broadacre City project by Frank Lloyd Wright

Nel nostro editoriale Future City analizzeremo come ogni progetto abbia affrontato il tema della mobilità, presentando un modello urbanistico orientato in avanti rispetto alla propria epoca: l’eco-città di Broadacre city, progettata nel 1935, inaugurerà questa serie di studi in quanto archetipo ti città sostenibile e firmato dal primo archistar dalla storia dell’architettura moderna Frank Lloyd Wright.


Secondo Wright, l’eco-città del futuro sarebbe dovuta essere a bassa densità abitativa, distesa orizzontalmente e dispersa nell’ambiente naturale fino alla scomparsa definitiva del confine tradizionale tra città e campagna, come teorizzato nel suo saggio più noto: The Disappearing City.

Una delle idee più ambiziose di Wright per Broadacre City era il suo sistema di trasporto che consisteva in un utilizzo di un sistema stradale ripensato ad eliminare il "trasporto avanti e indietro” e dall’introduzione di macchine volanti per una connessione più prossima, che oggi potremmo tradurre in un sistema avanzato e tecnologico della logistica di ultimo miglio attraverso l’ utilizzo di droni e di vetture più adatte all’ambiente città.

“C'erano corsie separate per auto e camion con una monorotaia al centro. Sotto le strade c'erano grandi magazzini dove i camion potevano scaricare il loro carico, lasciando che i camion più piccoli distribuissero il carico in tutta l'area locale”.


Cornelia Brierly, una delle prime apprendiste di Wright.

Wright inspecting Broadacre City model, January 1, 1935.
Wright inspecting Broadacre City model, January 1, 1935.


Dopo mesi di lavoro al grande plastico che rappresentava l'idea Broadacre City  fu trasportato dalla scuola di Taliesin West in Arizona al Rockefeller Center di New York City. Più tardi, il modello fu esposto ad una mostra al Kaufmann Department Store di Pittsburgh e poi alla Corcoran Gallery di Washington, D.C.: diverse centinaia di persone al giorno studiarono  l’idea del futuro di Frank Lloyd Wright e gli ingegneri erano particolarmente affascinati dal sistema autostradale proposto dall’architetto.

Frank Lloyd Wright in controtendenza rispetto ai suoi tempi mise le basi agli studi contemporanei dalla riforestazione delle città portata avanti da Stefano Boeri alla ‘città  dei 15 minuti’ sostenuta da Carlos Moreno: la priorità della qualità di vita e del rispetto ambientale sono le matrici su cui la mobilità devono confrontarsi per uno sviluppo non più utopistico dei piccoli, medi e grandi centri urbani.